Wikileaks, l’omicidio di Seth Rich, e il DNCleak
Da qualche giorno Wikileaks sta facendo il nome di Seth Rich, il funzionario del Democratic National Committee (DNC) assassinato lo scorso 10 luglio, in relazione al caso DNCleak, un corpo di quasi 20.000 email interne al Partito Democratico rese pubbliche lo scorso 22 luglio.
E’ stato Julian Assange, fondatore di Wikileaks, a menzionare Rich durante un’intervista dello scorso 9 agosto, collegando la sua morte ai rischi che i whistleblower corrono quando decidono di collaborare con la sua organizzazione. Incalzato dall’anchorman del programma olandese Nieuwsuur, se Rich in qualche modo fosse una fonte di Wikileaks, Assange ha spiegato che come linea editoriale Wikileaks non commenta notizie relative alle proprie fonti, per proteggerle; ha però ribadito che il nome di Rich, assassinato quasi in concomitanza con la pubblicazione del DNCleak, è finito al centro di speculazioni sulla possibilità che fosse lui il whistleblower dei documenti trafugati al DNC: per questo Wikileaks ha deciso di prendersi cura del suo caso.
Wikileaks ha pubblicamente dichiarato che pagherà 20.000 $ a chiunque fornisca informazioni rilevanti sull’assassinio di Seth Rich.
A oltre un mese dalla morte del funzionario del DNC, le indagini della polizia non hanno ancora consegnato un volto all’assassino (o agli assassini), né un movente certo, e non si sono presentati testimoni. Rich è stato ucciso dopo una breve colluttazione con più colpi di arma da fuoco, di cui almeno uno alla schiena; l’omicidio è avvenuto verso le 4 del mattino, a pochi passi dalla sua casa di Bloomigdale, un quartiere residenziale e abbastanza popolato di Washington D.C.. La tesi più accreditata è che si sia trattato di una rapina finita male: tuttavia addosso a Rich sono stati ritrovati contanti, carta di credito, cellulare e orologio.
La scomparsa di Seth Rich è stata accolta con profondo cordoglio dai vertici del DNC. Il funzionario è stato ricordato dalla nomination dei Democratici Hillary Clinton a proposito della pericolosità di avere armi da fuoco alla portata di chiunque. Fino alla recente intervista di Assange, se si eccettuano blogger e utenti dei social media, il fatto non era stato politicizzato, su richiesta proprio dei Democratici.
In un comunicato ufficiale dell’11 agosto apparso su Twitter, Wikileaks ha dichiarato che prendersi cura del caso di Seth Rich non significa implicare il suo nome nello scandalo DNCleak.
Fino a oggi la stampa americana, nella sua quasi totalità, ha individuato generici hacker al servizio della Russia come i sospettati/colpevoli della penetrazione nei server del DNC; e sarebbero stati loro, sempre secondo la stampa Usa, a passare a Wikileaks i documenti interni del Partito Democratico. Una denuncia sottoscritta anche da Hillary Clinton e il Partito Democratico, attraverso dichiarazioni che hanno sollevato le proteste ufficiali del Cremlino. In più interviste, Assange ha categoricamente rigettato questa ricostruzione: secondo lui, l’hackeraggio dei server del DNC a opera di attori filo-russi è un fatto diverso rispetto alla pubblicazione del corpo di 20.000 email interne al Partito Democratico. Tra l’altro lo stesso James Clapper, Direttore della National Intelligence (DNI) ha dichiarato che non ci sono certezze su identità e motivazioni di chi è riuscito a penetrare nei server del Partito Democratico.
Il DNCleak ha sollevato un putiferio nella politica americana, costringendo alle dimissioni i vertici Democratici: dalla Direttrice del DNC Debbie Wasserman Schultz, al Direttore della Comunicazione Luis Miranda, alla Presidente Amy Dacey, fino al Direttore Finanziario Bradley Marshall. La pubblicazione delle 20.000 email interne ha confermato il sospetto nell’aria da molti mesi: il Partito Democratico, prima e durante le Primarie, ha fatto campagna attiva, anche finanziaria, a favore di Hillary Clinton, e contro il suo rivale Bernie Sanders (o altri che avrebbero potuto candidarsi); un atteggiamento contrario allo statuto del Partito stesso. In una catena di email si accenna addirittura a una politica di soppressione di voto in Rhode Island (Stato in cui si è imposta la Clinton), rinfocolando i sospetti che il DNC fosse in qualche modo consapevole dei gravi casi di soppressione di voto in Stati chiave come Arizona, New York e California.
Seth Rich, all’interno del DNC, era responsabile del database per l’espansione di voto: era incaricato, cioè, di monitorare e implementare l’accesso alle urne degli elettori democratici e indipendenti.
Le allusioni di Julian Assange sul possibile coinvolgimento di Rich nel #DNCleak sono state riprese dalla stampa con molto scetticismo; vengono inquadrate come una mossa nella sua personale battaglia contro gli Stati Uniti, che dai leak sulle guerre in Iraq e Afghanistan hanno emesso nei suoi confronti un mandato di estradizione per spionaggio. Wikileaks si definisce un’organizzazione editoriale che raccoglie e rilancia documenti di interesse pubblico altrimenti censurati e/o mantenuti segreti.
Fino allo scorso 11 agosto la situazione per Assange, sul piano legale, era ulteriormente complicata dalle accuse di stupro in Svezia, a causa delle quali, quattro anni fa, è stato emesso un mandato d’arresto da una corte di Stoccolma. Dal 2012 Assange trova rifugio nell’ambasciata di Londra dell’Ecuador, Paese che gli concederebbe asilo politico. La giudice Marianne Ny, la persona che ha aperto il fascicolo d’inchiesta, si era sempre rifiutata di interrogare Assange in Gran Bretagna; il fondatore di Wikileaks, a sua volta, non si azzardava a recarsi a Stoccolma per chiarificare la sua posizione: c’è il rischio che, non appena messo piede in Svezia, le autorità svedesi lo estradino subito negli Stati Uniti. Da anni la Corte d’Appello svedese, e perfino le Nazioni Unite, attraverso l’Ufficio per le detenzioni arbitrarie, criticano la gestione dell’inchiesta a carico di Assange: un atteggiamento, quello dei giudici svedesi, che avrebbe trasformato il caso in una persecuzione politica.
Tuttavia la situazione è cambiata: lo scorso 11 agosto l’Ecuador ha annunciato che Assange verrà interrogato quanto prima dai giudici svedesi presso la propria ambasciata di Londra. Una decisione ormai nell’aria, ma che pare scattata a orologeria, alla luce dell’intervista di Assange al programma olandese Nieuwsuur: un impasse giudiziaria che durava da 6 anni si è sbloccata 48 ore dopo le allusioni del fondatore di Wikileaks sul legame tra l’omicidio di Seth Rich e il DNCleak.
La famiglia del funzionario del Partito Democratico pare non condivida le voci di un possibile coinvolgimento di Rich nel DNCleak; a riferirne il pensiero è stato il loro nuovo portavoce Brad Bauman, già consulente del Partito Democratico ed esperto in gestione di crisi.
Se non altro l’intervista di Assange, aspramente criticato per le sue allusioni, ha riportato i riflettori sul caso di Seth Rich: da oltre un mese la famiglia chiedeva aiuto per fare luce sulla morte del loro caro.
UPDATE: 72 ore le allusioni di Assange sul legame tra la morte di Seth Rich e il DNCleak, riappare Guccifer2, sedicente hacker romeno, con la pubblicazione di nuovi documenti incentrati sui donatori del Partito Democratico. Nell’occasione, Guccifer2 (da non confondersi con l’hacker Guccifer) ribadisce di essere lui la fonte di Wikileaks. Società di analisi di cybersecurity, suggeriscono che Guccifer2 sia direttamente legato ad agenzie di spionaggio russe.
di Cristiano Arienti
http://heavy.com/news/2016/07/seth-rich-dnc-voter-election-fraud-democratic-national-committee-wikileaks-murdered-shot-conspiracy-washington-clinton-data-analyst-emails/
http://espresso.repubblica.it/ricerca?tags=Julian+Assange
http://heavy.com/news/2016/07/guccifer-2-0-2-two-wikileaks-dnc-emails-hack-breach-scandal-schultz-democratic-hillary-trump-putin-russia-bernie-sanders-mook-lazar-snowden-cnn-convention/